ABUSIVISMO EDILE NEI CASTELLI ROMANI: 
SALDI DI 4 STAGIONI SULL'AMBIENTE


Finito il "condono", l'ambiente ed il patrimonio storico-archeologico continuano a scomparire sotto i colpi dell'abusivismo. Come contattare le autorità preposte.

 A chi non e' capitato di sentire rumori e di vedere impalcature e cantieri spuntare come funghi davanti casa o dietro l'angolo? Stiamo quasi facendoci l'abitudine, come se facessero parte del paesaggio... Invece disgraziatamente dobbiamo preoccuparci molto seriamente: proprio il paesaggio e l'ambiente subiscono quotidianamente un'aggressione. "Merito" della famigerata Legge sul condono edilizio del precedente governo, che si sarebbe dovuto meglio definire Legge di incoraggiamento all'abusivismo edile

Il risultato e' stato esplosivo, con un aumento esponenziale dell'abusivismo. Nonostante i termini di presentazione delle domande di condono siano scaduti, oggi chi vuole compiere abusi edili vuole credere (o fare credere) di dar corso ad una pratica "normale" (poiché l'avrebbero fatta tutti...), che sarà "naturalmente" legittimata al prossimo condono.
Insomma, c'e' già chi già segretamente (e neanche tanto) spera in un "condono del futuro". Condono, che italica passione... 

Va rimarcato che la maggioranza di quelli che compiono abusi edili non lo fa per migliorare la qualità del proprio immobile o della vita della propria famiglia (le piccole modifiche o migliorie sono peraltro pedantemente spesso negate), ma per cupidigia, per compiere speculazioni, e quindi per realizzare un profitto.

 Tutti sono nel business: geometri che si propongono come grandi strateghi per trovare le astute manovre e le carte giuste (o meglio, aggiustate) per giungere allo scopo (e guadagnare un'onerosa parcella); costruttori "specializzati" in manufatti abusivi (e che richiedono anche il doppio del compenso normale in questi casi) - spesso sono gli stessi geometri che si trasformano in costruttori; architetti anch'essi "specializzati" nel fare piani di costruzione veloci, interessatissimi ad aumentare le cubature dei manufatti abusivi in quanto le loro parcelle vanno secondo metraggio... e così via dicendo.


L'area dell'antico stadio romano di Bovillae a Frattocchie, con vincolo archeologico. L'intervento dei Vigili Urbani di Marino ha portato al sequestro di costruzioni abusive.

Il risultato e' che quel poco di ambiente, di verde, di patrimonio archeologico e storico che ci era rimasto va ogni giorno letteralmente scomparendo, per far posto ad una selva di ecomostri, mostricciatoli, fabbricati brutti di ogni genere costruiti in fretta e furia. E' una gravissima mancanza di responsabilità e di integrità, compiuta anche a danno delle generazioni future, che erediteranno un paese paesaggisticamente povero e degradato.

Cosa fare se notate un abuso.

Non bisogna rassegnarsi, e dare l'addio al nostro "Bel Paese", che e' l'unica cosa che tutti realmente possediamo. Dobbiamo reagire fermando per quanto possibile gli abusi e gli abusivi. Ecco come.

Constatato che si tratta di un abuso rovinoso per l'ambiente o per le proprietà vicine (e non come detto di piccole comprensibili migliorie all'abitazione spesso peraltro pedantemente negate dalle disposizioni urbanistiche), non bisogna innanzi tutto avere un atteggiamento fatalista e rassegnato (o tanto meno timoroso) di fronte all'abusivismo, ed in generale di fronte alle prepotenze. L'intero abusivismo si basa sulla reticenza, sul timore (e diciamolo francamente, anche sull'omertà) diffusi nel nostro paese. Senza questi mali non vi sarebbero abusi, e proprio su di essi contano gli abusivi.

E' fondamentale quindi intervenire subito, poiché qualsiasi manufatto già costruito potrà anche alla fine non ottenere le licenze previste, ma in pratica non verrà mai demolito (nonostante la legge lo preveda).  Bisogna quindi intervenire tempestivamente, proprio all'inizio dei lavori, impedendo che le opere abusive vengano realizzate, ciò che e' possibile solo se le autorità preposte intervengono quanto prima (bisogna tuttavia stare attenti a non agire *prima* che gli abusivi iniziano l'opera, cioè nella fase preparatoria quasi sempre presente, in quanto le autorità non avrebbero dei riscontri reali su cui procedere, e potrebbero poi intervenire più lentamente se vengono chiamate dopo, ricordandosi che nel precedente sopralluogo non avevano trovato nulla).

Le autorità da contattare sono i Vigili Urbani (cioè la Polizia Municipale) del comune di competenza (non i Carabinieri o la Polizia di Stato!). Può bastare una sola telefonata che spieghi bene ai Vigili dove si trovi l'abuso in atto, e la sua consistenza. I Vigili provvederanno ad effettuare un sopralluogo per accertare la situazione. Tuttavia e' preferibile che presentiate un esposto scritto ai Vigili Urbani, meglio se presentato di persona, specie se l'abuso dovesse protrarsi, o essere di seria entità.      

L'intervento dei vigili, come spiegato più sopra, di fatto dovrebbe arrestare l'abuso in atto. Non solo, anche se gli abusivi dovessero continuare successivamente l'opera di costruzione, l'intervento e la redazione del verbale da parte dei vigili fotografa in senso cronologico l'abuso. I vigili inoltre provvedono a fare vere fotografie dell'opera abusiva, per documentarne la consistenza sia nel presente sia alla luce di possibili futuri proseguimenti. Infine i Vigili appongono i sigilli all'opera abusiva.

L'intervento dei Vigili varia nei vari comuni. I mezzi messi a disposizione del Corpo dei Vigili Urbani sono purtroppo in genere limitati. Prendendo a titolo di esempio il Comune di Marino, il territorio comprende un grosso centro (Marino) e tre grandi frazioni (Santa Maria delle Mole, Frattocchie e Cava dei Selci) con diverse decine di migliaia di abitanti, che richiederebbe un organico di almeno 100 Vigili. Invece vi sono solo circa 30 elementi, di cui solo 3 in forza al settore che contrasta l'abusivismo edile. E' facile comprendere l'immane ed improbo lavoro a cui essi sono chiamati

Ulteriori sviluppi: non e' sempre così semplice

L'esito tuttavia non e' sempre così fausto o semplice. Gli abusivi ad esempio spesso rompono i sigilli e continuano a costruire. Se i Vigili intervengono nuovamente e accertano la violazione, redigono un altro rapporto segnalandolo al magistrato competente (si tratta di un reato penale, almeno formalmente). Agli abusivi vengono comminate via via multe e pene sempre più severe, ed infine, nei casi più gravi, essi vengono costretti agli arresti domiciliari o a cambiare residenza. Poiché nella maggior parte dei casi il giudice continua a comminare solo multe, emettendo solo una sentenza di demolizione dell'opera abusiva (obbligo che spetta al Comune, che tuttavia raramente lo esegue), molti abusivi preferiscono incorrere nella sequela degli interventi dei vigili / multe etc. pur di portare a termine la costruzione (da "sanare" al successivo condono). Quindi nonostante l'intervento, il meritorio lavoro e gli sforzi dei Vigili, l'impianto legislativo italiano nel suo aspetto esecutivo in pratica non consente l'adeguata osservanza della legge, a differenza degli altri Paesi della comunità Europea.
D'altro lato, poiché gli abusivi troveranno difficile costruire in queste situazioni, e' fondamentale intervenire il più presto. Se essi infatti constatano che avranno vita difficile sin dall'inizio, e' probabile che soprassiedano al progetto, oppure che lo rimandino ad un momento più propizio, oppure ancora che seguano un progetto più limitato, e questa moderazione - anche se e' lontana dall'essere la soluzione ottimale - avrà comunque conseguenze benefiche sull'ambiente.


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